Nel corso degli anni è cambiato profondamente il concetto di accessibilità per le abitazioni.
Oggi anche un piccolo condominio con una rampa di scalini che dal piano strada porta al livello dell’ascensore è considerato scarsamente accessibile.
In casi come questo è sufficiente installare un montascale per sopperire a questa carenza.
E nel caso di un condominio privo di ascensore?
Esistono tanti tipi di soluzioni per risolvere il problema.
Lo spartiacque nell’edilizia italiana è arrivato nel 1989 con la legge n. 13/1989 e il successivo Decreto Ministeriale 236/1989 sul superamento delle barriere architettoniche, che ha introdotto l’obbligo di installazione di un ascensore nel caso di edifici con più di due piani fuori terra.
Tale legge ha previsto una serie di incentivi per eliminare quelle barriere architettoniche che interferiscono con l’autonomia delle persone con ridotte capacità di movimento.
Orientarsi nella scelta di un ascensore da installare in un piccolo condominio può essere complesso. Sono molte le variabili da valutare e i fattori che possono suscitare le obiezioni degli inquilini contrari all’investimento.
Qualsiasi sia la soluzione, è comunque indubbio che l’ascensore è un investimento che porta sia un beneficio immediato nella qualità della vita quotidiana di chi vive nell’edificio, sia un incremento del valore a lungo termine dello stabile, perché lo rende più vivibile anche per possibili acquirenti.
La scelta solitamente si orienta tra un ascensore e un miniascensore (piattaforma elevatrice), due soluzioni con caratteristiche strutturali differenti, di cui il secondo non costituisce una versione ridotta del primo.
Un ascensore per funzionare ha bisogno di spazio alle due estremità oltre i piani serviti: la testata superiore e la fossa inferiore. È in grado di coprire rapidamente le distanze tra un numero di piani anche notevole e di adattarsi ad un utilizzo intenso. In base a questi parametri, può avere un peso importante sulla bolletta elettrica condominiale. La sua installazione è legata ad una valutazione sulla stabilità dell’edificio, in modo che il suo inserimento non vada a intaccare i solai o le strutture portanti e non riduca lo spazio utile per il passaggio dei condomini.
Il miniascensore non ha bisogno di uno spazio extra corsa, si installa in tempi brevi senza scavi e non va a incidere sulla stabilità del condominio. In un condominio di pochi piani dove la velocità di percorrenza del dislivello tra i piani non è la variabile fondamentale, è una risposta efficiente, che funziona con corrente 220 e ha consumi energetici contenuti. Può funzionare anche con una sola fermata ed è quindi la soluzione ideale per collegare i due piani di un appartamento, di uno studio medico, l’androne con il piano dei garage.
E se lo spazio di installazione fosse insufficiente, nell’atrio del condominio o nella tromba delle scale?
Lo spazio richiesto da un miniascensore è davvero ridotto, alcuni modelli possono essere installati in vani larghi meno di un metro, con un ingombro di un metro quadrato di superficie e una portata di 1-2 persone. Per evitare che una cabina così contenuta venga percepita come angusta e disagevole dai passeggeri, esistono tante soluzioni, come l’opzione di una o più pareti e il soffitto in vetro, che danno respiro allo spazio e donano anche un elegante aspetto all’impianto.
Se nel vano scale e nelle parti comuni dell’edificio non c’è spazio sufficiente per installare il miniascensore, si può optare per un impianto esterno.
Agli eventuali timori dei condomini che un impianto di questo tipo possa avere un impatto negativo sull’aspetto del condominio, si può rispondere che le opzioni di personalizzazione del mini ascensore permettono di armonizzarlo con lo stile dell’edificio e di dargli un’impronta di design che lo valorizza.