Nella nostra società sono molte le persone anziane che hanno bisogno di assistenza, per problemi di salute.
Più fortunati quelli che vivono insieme ad uno dei propri figli.
La situazione da affrontare è, però, complessa, perché i figli devono imparare a prendersi cura dei propri genitori, con un’inversione di ruoli rispetto alla normalità.
Spesso è difficile conciliare questa nuova responsabilità con gli impegni di tutti i giorni.
Quale assistenza fornire alla persona anziana e quali sussidi richiedere alle istituzioni?
Secondo la legge italiana i figli (tutti, a seconda delle proprie possibilità, in proporzione al proprio reddito) sono tenuti a fornire ai loro genitori assistenza economica nel caso in cui i genitori si trovino in uno stato di bisogno, non essendo in grado di provvedere da soli al proprio sostentamento.
Ma non si vive solo di denaro; la persona anziana potrebbe aver bisogno di sostegno morale e assistenza fisica, per spostarsi, fare la spesa, preparare da mangiare, pulire la casa.
Abbandonarla a se stessa, quando non completamente autonoma, equivale ad abbandonare un minore o una persona incapace, ed è reato.
Quindi, è bene valutare quale potrebbe essere la forma di assistenza più adatta, a seconda anche delle problematiche che la persona deve fronteggiare: se necessaria la presenza di qualcuno in casa 24 ore su 24, o un’assistente a domicilio solo in alcuni momenti della giornata.
Informandosi presso il proprio Comune di residenza, l’ASL oppure presso alcune associazioni sul territorio, è possibile per esempio ricevere assistenza domiciliare per tutte quelle persone anziane che hanno difficoltà a spostarsi, cucinare, fare delle commissioni, pulire casa. Possono venire consegnati pasti a domicilio, può essere fornita assistenza infermieristica, possono essere organizzati spostamenti per visite mediche, per fare la spesa, per partecipare ad eventi sociali.
Quando le difficoltà principali riguardano il movimento dentro e fuori casa, è possibile anche ricorrere ad appositi ausili, come deambulatori, carrozzine, montascale, che un figlio, l’assistente o l’eventuale badante potranno aiutare ad utilizzare.
In ogni caso queste decisioni vanno prese in base alle esigenze del genitore e degli altri membri della famiglia, coinvolgendo tutti nella scelta.
Dal canto loro, i figli, possono:
– richiedere l’indennità di accompagnamento, un rimborso che viene riconosciuto nei casi in cui la persona anziana non riesce a deambulare autonomamente e a compiere le azioni basilari della quotidianità;
– utilizzare la legge 104, ovvero tre giorni di permesso mensili, oppure due anni di congedo consecutivi dal lavoro, per fornire assistenza al genitore;
– richiedere anche la pensione anticipata, se sono stati maturati almeno 30 anni di contributi;
– inoltre, convivendo con il genitore, quest’ultimo entrerà a far parte dello stato di famiglia e sarà considerato familiare a carico. Potranno quindi essere detratte diverse spese, come quelle mediche o per i farmaci, e potrà essere richiesta anche una detrazione dell’Irpef;
– infine, un emendamento della recente Legge di Bilancio 2018 prevede l’istituzione di un fondo per chi assiste familiari anziani o gravemente malati. Si parla in particolare di “caregiver” familiare, una figura che si dedica in modo non professionale all’assistenza degli anziani non autonomi, delle persone malate o con disabilità.
L’importante è non dimenticare l’affetto e l’aiuto concreti che i familiari possono dare alla persona anziana. E non sottovalutare le richieste di aiuto e il desiderio di autonomia dei soggetti che, se ascoltati e assistiti adeguatamente, possono vivere questa fase della vita serenamente insieme ai propri cari.